di Lucia Marchitto
Brescia, 23 gennaio 2023
Claudia ha gli occhi neri con lunghe ciglia, un sorriso dolce e una voce fine, è alta, slanciata, è una donna di trentasei anni, ma per me che la conosco da quando è nata, anzi da prima, quando ancora era nella pancia, è ancora una ragazzina. Non è cambiata molto la sua bellezza nel tempo, non ha un filo di trucco, le olive nere dei suoi occhi incantano e la voce fine, direi melodiosa, ti ispira all’ascolto. Ha i capelli lunghi che spesso sposta dietro un orecchio per portarli tutti insieme sul lato opposto, inclinando un poco la testa, in un gesto che scopre il collo e fa venire in mente i quadri di Modigliani. Sembra illuminarsi tutta quando dice:
- Io amo il mio lavoro e i miei alunni! –
Claudia è una maestra ed insegna qui, nel quartiere, qui dove ha frequentato la scuola elementare e le medie, dove ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza ed è tornata dopo aver girato il mondo, nello stesso condominio, allo stesso piano, nello stesso appartamento.
- È così comodo! – dice – Qui ho tutto ciò che mi serve! Persino l’ospedale della Poliambulanza! ci posso andare a piedi per dire, e a piedi o in bicicletta arrivo in centro città. E poi nel mio palazzo mi sento al sicuro, perché non sono mai sola. Ricordo quando è nato il mio secondo figlio, piangeva giorno e notte, ero distrutta, sull’orlo di una crisi di nervi, avevo bisogno di un’oretta di riposo, così lo presi in braccio, salii al piano di sopra, bussai alla porta, lo consegnai alla mia vicina che conosco da quando sono nata, e glielo affidai. So che in qualsiasi momento posso contare sui miei vicini. Ora, tra l’altro, si sono trasferiti al piano di sotto anche i miei genitori, così loro aiutano me e io aiuto loro. –
Ogni angolo di strada racconta la sua vita, I parchi dove ha giocato da bambina e dove ora ci porta i suoi figli, il parco Ducos due che è cresciuto insieme a lei e a tutte le piante che stanno sotto e intorno al palazzo. Ricorda in particolare un bar dove si incontrava con gli amici per giocare a Flipper, le lunghe scorribande in bicicletta da via Brunelleschi passando per la stradina in mezzo ai campi che una volta tagliava dritta non essendoci ancora la metropolitana, costeggiava le scuole e il piccolo boschetto per sbucare nel Parco dei Popoli proseguendo poi verso la biblioteca attraversava il parco Fabrizio De André e arrivava qui in via Tiziano dove aveva gli amici, in un continuo andare e venire da via Brunelleschi a via Tiziano e viceversa.
Ma se gli angoli di strada ne raccontano la vita la sua casa allarga l’orizzonte. Affacciandosi a una delle finestre vede il monte Maddalena: di giorno il verde dei boschi e di notte le luci e la tomba del cane che tanto affascina giovani e vecchi per la sua storia incerta.
La casa si fa racconto e memoria quando le viene in mente il nonno che dalla Calabria giungeva a Brescia portando affetto e un sapore di mare e che, affacciandosi alla finestra di sera nel vedere le luci sulla montagna, diceva: – Mi pare un presepe! –
Ora Claudia passeggia spesso nei campi da sola o con i suoi due bimbi e le capita, a volte, di osservare il Castello stagliarsi netto sulla collina del Cidneo, dice: Il nostro stupendo castello che mi ricorda i film di Fantaghirò! – Lo dice sorridendo con quel sorriso che luccica tra le pupille scure.
La cosa che le piace di più è ammirare i tramonti dal balcone di casa insieme a sua cugina. Sull’orizzonte, oltre la Poliambulanza, lì dove terra e cielo si uniscono, tutto s’infiamma, a volte di rosso intenso, a volte di giallo oro, altre volte ancora, quando i raggi si infilano tra le nuvole piccole e leggere, in fila come pecorelle, il cielo appare rosato. Ogni tramonto è diverso ma la fascinazione è sempre la stessa.
Stanno lì, insieme, sul balcone, in via Brunelleschi, a San Polo – Brescia, ad ammirare il tramonto con i rossi, i gialli, gli aranci che si sbiadiscono o si scuriscono, s’illuminano o si spengono piano. In quei tramonti ogni cosa si placa, il giorno che muore, la notte che avanza, il sogno e l’attesa di un’alba.
Claudia è sul balcone ad ammirare i tramonti e ha dentro gli occhi la meraviglia.
Lascia un commento